Il bellissimo e godibilissimo “Monster e co.” insegna che ogni bimbo ha il suo mostro ma anche che i mostri possono essere buoni ed eroici.
Io non ricordo il mio mostro ma sicuramente la mia paura principale: il buio. Con un po’ di vergogna ammetto che questa fobia è andata oltre l’adolescenza.
Veniamo ad Edoardo. Fino a qualche tempo fa non aveva paura di nulla, poi ha iniziato con il buio, poi all’improvviso è comparso un mostro.
All’inizio non gli avevamo dato peso, cercando di consolarlo e dargli dei consigli di difesa tipo nascondersi sotto il lenzuolo dove si sa nessun mostro può trovarti.
Per nostra abitudine non prendiamo mai in giro Edoardo quando esterna i suoi sentimenti. Come non lo faremmo con un adulto. Brutto vedere quei bambini derisi dai genitori o dai nonni quando balbettano qualche concetto astruso. Cerchiamo sempre di immedesimarci.
Ma come fai a restar serio quando tuo figlio ha paura de “l’ippopotamo che canta”.
La cosa che lo terrorizza maggiormente è proprio la canzone “The lion sleeps tonight” che lui definisce la canzone dell’ippopotamo che canta.
Non ha paura dell’ippopotamo in quanto animale ma proprio di Pat, l’happy hippo della pubblicità. Sarà la sagoma, la mimica, quella bocca larga con i denti in vista… non so proprio cosa lo terrorizzi. Ma è vero terrore tanto che qualche giorno fa a scuola ha avuto un vero attacco di panico con lacrimoni e singhiozzi, finito solo quando, finalmente, le maestre hanno spento la musica.
Se vai ad indagare lui ti dirà che è feroce, vuole mangiarlo, che si nasconde nelle ombre, nelle tenebre. Usando proprio questi termini da film horror. Tanto che a volte quando si guarda alle spalle un po’ ho paura anche io.
E pensare che da piccolo lo adorava, aveva una vera ossessione per “Poppo ti canta“!