Stasera al McDonald’s mamma e figlio seienne al tavolo. Sento solo la mamma che parla con voce stentorea: «la devi smettere di mangiare sempre la pasta al burro da nonna perché è pesante. »
Non ho resistito a farle eco: «invece il cibo del McDonald’s è leggero!»
Il primo amore non si scorda mai
Ebbene si, il libro della giungla è stato il suo primo amore e con lei ovviamente la canzone di Baloo. Ecco a voi Edo nell’interpretazione di Ti bastan poche briciole.
Non è delle migliori ma erano anche le 21.30 e stava per addormentarsi. Ho colto l’attimo che mi fa tenerezza ogni volta che lo ascolto.
Tre anni
Tre anni, tre torte.
Quest’anno infatti tre giorni di festa non tradizionale. Ecco la carrellata delle “soffiate”: a casa, alla fattoria (troppo vento per accendere le candeline, ndr), al nido.
E per la storia, rigorosamente in ordine, il nome delle torte: layer cake alle fragole, sbrisolona alla crema, torta di carote.
Tanti auguri Edo!!!
Pronti, partenza, via
Circa un anno fa avevo cercato di farlo: poi gli eventi mi avevano portato a credere che non fosse il momento. Quindi l’abitudine, un po’ di pigrizia, il tempo che manca sempre mi hanno distolto dal riprovarci. Poi il sopraggiungere di una strana paura di non farcela, di non essere in grado. Perché è di questo che ormai si trattava: ero io a non essere pronta. E invece lui?
Per dirla tutta martedì mattina vestendo Edo non gli ho messo il pannolino, gli ho fatto fare la pipì e siamo usciti per andare a scuola. Beh i fatti parlano da se: è spannolinato!
Il là per provarci me lo ha dato lunedì pomeriggio, mentre al nido aspettavo di prendere Edo, sentire che anche un suo compagno di 3 mesi più piccolo lo aveva tolto. Mi sono resa conto di sentirmi io l’inadeguata, e c’ho provato. E come mi ha detto la mamma di Mommy: prima o poi lo hanno tolto tutti, è difficile incontrare diciottenni con il pannolino.
Le parole per dirlo
Siamo a cena, e Edo mangia contento una minestrina con le stelline. Poi lo vedo riempire con difficoltà il cucchiaio ed è allora che lo sento dire: «Papà mi aiuti tu a mettere a posto le stelline nel piatto?»
E io mi commuovo a sentire quella vocina piccola piccola costruire un piccolo discorso composto.
Zitto e nuota, nuota e nuota
…e noi che si fa? Nuotiam nuotiam … Così Dory incita Marlin.
E così ieri Edoardo alla sua prima lezione di nuoto è stato incitato ad entrare in acqua. A parte qualche piccola défaillance tecnica, nonostante avesse i braccioli e la ciambella è andato più volte alla deriva, se l’è cavata egregiamente visto che era la sua prima volta in piscina.
Noi procioni non abbiamo resistito e ci siamo goduti l’evento ben nascosti per evitare possibili crisi di panico. Siamo andati via prima che uscisse dall’acqua e prima di rischiare di lanciarmi dal mio pesciolino indifeso.
Shopaholic
Sfinito dallo shopping frenetico o totalmente disinteressato?
Il Procione comunque sempre vittima.
Quanto è buono…
e quante volte la viviamo questa scena?
Servi della gleba
Oggi pomeriggio abbiamo incontrato Giulia, una bimba di 3 anni e mezzo che abita nel nostro palazzo. Edo aveva dei sassolini in mano che cercavamo di fargli buttare da circa 10 minuti, prima comunque di entrare in casa. Lei ci ha sentito dire “Butta i sassi”, e glielo ha ordinato ottenendo immediatamente il risultato voluto.
Felice di aver soddisfatto la nuova conquista, Edo gli è corso dietro e ha cercato argomenti per attirare la sua attenzione.
Basiti e senza parole abbiamo assistito al tentativo di invitarla a casa per una visione privata di Peter Pan.
Il Procione ha subito individuato un nuovo servo della gleba.
NB: se lo viene a sapere Gaia sono affari suoi.
Eppecché?
Ci siamo. E’ arrivato il momento dei perché. Tutto è iniziato due giorni fa: ho detto uno dei soliti no per una attività poco ortodossa e Edo mi ha detto: “pecché no?” La spiegazione probabilmente non soddisfacente ha scatenato l’ovvio fiume di “eppecché?”.
Ma ora che il linguaggio si fa più complesso chiede cose tipo: epecché il coccodrillo mangia uncino?
Finora è andata bene, speriamo di riuscire a sostenere i perché più grandi.