Precisamente alle 21.39 di un anno fa nasceva Edoardo.
Tanti Auguri al piccoletto.
Ecco la sua prima candelina.
Precisamente alle 21.39 di un anno fa nasceva Edoardo.
Tanti Auguri al piccoletto.
Ecco la sua prima candelina.
Eccolo che mi tende le manine… e si stacca dal divano. Mi viene incontro cammindando…
Finalmente bipede.
Edoardo ora gattona, oltre a strisciare, si arrampica sul divano, resta in piedi da solo e si risiede più o meno goffamente. Quasi sempre il pannolino attutisce la caduta, a volte la testa è troppo pesante e va giu prima del sedere.
Bastava aspettare invece di parlare a sproposito.
E soprattutto ha una notevole capacità ludica, eredità paterna. E’ un bambino sereno, felice ed è mio!
La scorsa settimana c’è stato il nostro primo sabato aperto: genitori e figli insieme intorno ad un tavolo per eseguire un lavoretto. Sotto la sapiente guida delle maestre, che avevano preparato tutti i pezzi del prodotto da assemblare e decorare (una zuccheriera, ndr), ci siamo imbarcati in questa attività. Ad Edoardo abbiamo fatto scegliere lo strumento: pennello o spugna? Ovviamente spugna, la cosa più facile e buona da leccare. Peccato non aver fatto una foto al piccolo Sioux agghindato con i colori della guerra.
Tra tutti i più entusiasti siamo stati noi genitori, sporchi e felici, fieri dei nostri figli veri esperti di bricolage.
Ho dimenticato di pubblicare due cose importantissime.
La prima è il pensierino di Edoardo per la festa del papà (la prima festa da papà del Procione) ovviamente, visto il risultato, interamente realizzato dalle maestre. Il bigliettino cita: “Papà quando è l’ora del caffè pensa a me!”.
La seconda è la prima cavalcata di Edoardo: un sabato mattina al maneggio di Villa Glori con le compagne di corso pre-parto. I nostri prodotti finiti si sono dati all’ippica insieme.
Due belle cose da ricordare!!!
Ci risiamo. La prima persona che si alza la mattina spara sentenze.
La storia è questa: giovedì arrivo al nido e una delle responsabili della struttura corre a prendere Edoardo e me lo porta. Poi tutta seria mi dice: signora le devo parlare di questo bambino. Ed inizia una filippica abbastanza gratuita in cui mi dipinge Edo come un bambino troppo pigro, che va stimolato (queste le sue parole) perché ancora non gattona e non cammina. Si è vero non ha ancora 10 mesi ma poiché è magro dovrebbe già accennare qualche passo. Poi continua col dirmi che ha la postura da neonato (cioè le gambe acciambellate e la cifosi fisiologica presente in tutti i bimbi che non hanno raggiunto ancora la posizione eretta).
A nulla è valso dirle che Edoardo a casa si muove tantissimo, che cerca di arrampicarsi, che prova ad alzarsi. Neanche l’intervento di un’altra mamma (alla faccia della privacy ndr) con l’esempio del figlio che, più grande di un mese, non ha nessuna intenzione di scendere dalle comode braccia della mamma. Insomma sono uscita dal nido sentendomi una madre inadeguata, un mostro che non si è accorta che il proprio figlio ha un deficit psicomotorio.
Ma fortunatamente ho il Procione e gli amici che mi hanno riportato alla realtà. E tra statistiche ed esperienze dirette mi hanno rasserenato.
Il giorno dopo ho parlato con una delle maestre che alzando gli occhi al cielo in segno di disapprovazione mi ha tranquillizzato dicendomi che Edoardo sta facendo il suo lavoro di audace esploratore e di non ascoltare quanto detto.
8 Marzo: come tutte le mattine portiamo Edo al nido. Chiacchiere e raccomandazioni e poi la maestra mi consegna il primo lavoretto di Edoardo per la sua mamma. OOOOOhhhhh!!!!
Mi spiega come lo hanno realizzato: Edoardo lanciava le palline gialle sul foglio e lei le incollava con la colla a caldo.
Il risultato è (come potete vedere) un ramo di mimosa soggetto ad un uragano.
Ma per me questa è stata la più gradita mimosa della mia vita.
E’ il titolo di una celebre commedia, ma rappresenta perfettamente la nostra situazione familiare di questo periodo. Ad inglesi sostituite genitori (di un piccolo furfante di 9 mesi).
Un esempio su tutti: la notte di capodanno avevamo deciso di trascorrerla in intimità: tutto romanticamente organizzato, dal bagno alla cena a lume di candela. Edoardo è stato capace di svegliarsi nei momenti più inopportuni (e di dormire durante i botti a mezzanotte).
Sono arrivata a pensare che possegga una console per monitorare le attività ludiche della sua mamma.
Se c’è qualche genitore che legge gli chiedo: come fate o come avete fatto? O devo aspettare che parta per il militare (che non è più obbligatorio ndr)?
Ho capito che stai male… che non riesci ad arrampicarti come vorresti … ma ti sembra questo il modo di reagire?
Domenica ore 1.30 del mattino: temperatura 38,5 rettali = antipiretico. Si decide di somministrarlo per via orale per via delle troppe evacuazioni. Edoardo fa una faccia strana, disgustata. Lo prendo amorevolmente tra le braccia e…. aiutooooooo. Una fiume di stelline esce dalla boccuccia santa del bimbo e inonda oltre a se stesso, me e il lettone. Guardo il Procione che sta per fare la stessa cosa, ma coraggiosamente ci soccorre.
L’orrendo odore si spande per la stanza. Cambio Edoardo e me stessa, cambiamo il letto, e cerchiamo di dormire. Ma il piccoletto ogni mezz’ora si sveglia urlando. Così per tutta domenica.
Sarebbe dovuta andare diversamente: ci saremmo dovuti incontrare con le mie ex-compagne di corso di preparazione al parto e far conoscere i pargoli tra di loro. Invece tutto il giorno a combattere tra scariche di …. e misurazione della febbre.
Anche questa notte è passata semi in bianco ma ora lo gnappo sta meglio. Gioca lui… e noi a lavorare.