Zerbino²

Ieri mi sono presa un pomeriggio di riposo per andare dal parrucchiere (attività gradita a molte donne, non molto a me vista la condizione della mia scapigliata capigliatura ndr).

Ecco come li ho ritrovati.

Devo dire però che l’apparenza inganna perché in realtà il Procione è riuscito in due ore, oltre a farlo concentrare su giochi da tavolo, a fargli fare la “cacca” nel vasino.
Nota: Questa in realtà la notizia più grande che meriterebbe un post tutto suo.

Professione allevatore

Domenica siamo andati a trovare nonna Annamaria e nonno Giancarlo (detto anche bububu). C’è, vicino a casa loro, una casetta con tanti animali (cavallini, ochette, caprette, conigli, gatti) passeggiata di rito quando Edo sta da loro. Così ieri siamo andati insieme. Nonna ha fornito il piccolo di apposita bisaccia con pane secco e carote. Edo con fare da professionista, appena scorti gli animali, si è apprestato ad aprire il sacco e lanciare il pane verso gli avventori. Ne ha beccati un paio in testa e uno sulla groppa. Fortunamente non si sono scolvolti molto, ormai consoni al rituale. 

Poi è stato il turno delle carote… le caprette se ne sono litigate un pezzo e Edo si è arrabbiato molto.. poi lui con le caprette c’ha un conto in sospeso. Ricordate?

Atto di forza

Ieri arrabbiata con Edo per avermi tirato l’ennesimo oggetto e un po’ anche con il Procione che  “giustamente” mi consigliava di stare calma (ma diciamolo quando sei un po’ “stanca” a poco serve il consiglio) ho preso la porta e sono uscita a farmi un giro. Un ciao e basta.
Certo non è stato facilissimo dopo… sono entrata nell’ascensore con la morte nel cuore che è durata per un po’. Ho fatto un giro al supermercato e quando sono tornata la pace regnava sovrana.

Poi la giornata si è svolta con alti e bassi … Stamattina però dopo metabolizzazione ho notato che ogni volta che Edo provata a superare il limite bastava che lo riprendessi con fermezza per ottenere risultati.
Avrò instaurato un clima di terrore o finalmente riconosce la mia autorevolezza?
Sicuramente è solo una coincidenza.

Siamo piccoli, ma cresceremo

Per la serie piccola è meglio ecco una tortina una trovata sull’ultimo speciale della Cucina Italiana dedicato al cioccolato.
Ero a casa in “dolce” far niente e le ho preparate per la pausa caffé.

Tortine morbide al gianduia (dose per 6)

100 gr. di cioccolato gianduia
100 gr. di burro
75 gr. di zucchero semolato
75 gr. di nocciole tritate
30 gr. di fecola
3 uova

Sciogliere a bagnomaria il cioccolato spezzettato con il burro. A parte mescolare tuorli e zucchero, fecola e nocciole tritate. Unire il misto di burro e cioccolato fusi. Dopo aver montato gli albumi a neve con un pizzico di sale aggiungerli lentamente all’impasto.
Imburrare gli stampini (io ho usato quelli al silicone e non ho imburrato), spolverizzarli di zucchero di canna e riempirli con l’impasto.
In forno a 180° per 15 minuti circa.
Sfornare e mangiare tiepidi o anche freddi. Comunque mangiare.

Plastiline

Ebbene si il passatempo di questo periodo sono le plastiline e noi genitori le vittime consapevoli. Perché Edoardo non è che le manipoli tanto ma comanda, più che chiedere, cosa realizzare.
«Facciamo il cavallo?» «Si facciamo il cavallo.» «Noooo, facciamo la paperella»… e così per ore.

Ecco alcune immagini: la vittima del momento e alcune sue opere.

Continuiamo così, facciamoci del male

Fine settimana zuccheroso a rischio coma diabetico.
Abbiamo cominciato sabato con una sessione a quattro mani di crepes alla nutella o marmellata di arance amare. Poi per i bimbi ho fatto un po’ di muffin con pere e cioccolata.
Per la storia devo dire che le crepes di Marco erano migliori perché più sottili.
Domenica invece sono riuscita a realizzare il Kugelhopf la cui ricetta è stata gentilmente offerta da La ciliegina sulla torta.
Ecco le foto scattate da Giorgia e Marco prima del “massacro”.

Halloween

Volevo scrivere qualcosa ma ci ha già pensato il Procione. Così di mio ci metto la foto a fianco e una selezione del post che riguarda Edoardo:

Oggi sono successe due cose che hanno cambiato il mio atteggiamento verso la zucchesca celebrazione:

  • Edoardo è andato all’asilo con un vestito da fantasmino che gli ha comprato nonna Lilly. Si è divertito tanto che non l’ha voluto togliere fino a quando non siamo tornati a casa. Era bellissimo.
  • Mentre cenavamo una dozzina di ragazzini mascherati, accompagnati da due mamme streghe, hanno suonato dicendo dolcetto o scherzetto. Erano mascherati e si stavano divertendo da pazzi, e con loro anche le due mamme che li scortavano. Gli ho messo nella sacca dei dolci una dozzina di lecca-lecca e in cambio ho ricevuto tanti sorrisi (non sono sicuro che Frankenstein stesse sorridendo però faceva ciao ciao con la mano) e ringraziamenti.

Che sia una festa “straniera”, pagana, macabra, commerciale o altro non ha importanza a questo punto: ho visto dei bambini che si divertivano, compreso il mio, ed è una cosa che riscalda il cuore.

Cambio orario

Si sa, Edo è mattiniero, e come pensavo il cambio orario lo ha reso simile alle galline: ieri 4:30 in punto eravamo sul divano.  Ormai mi sono abituata (parole grosse ndr) ma la cosa spassosa è stata trovare un cartone animato: a quell’ora c’erano solo le lezioni di fisica del consorzionettuno.

Tutto ieri è stato uno spostare gli orari della pappa e delle ninne per evitare di ripetere l’alzataccia e sono stata premiata: questa mattina Edo, la sveglia umana, è scattato alle ore 5:40. Se po’ fa’!

Paranoie

In 2 anni di frequentazione di nido non è mai successo che si opponesse ad andare… Stamattina non voleva scendere dalla macchina e con grossi lacrimoni invocava: “A casa, a casa! No, dai bimbi no… a casa”.

Nonostante i suoi amichetti che passando lo salutavano continuava a stringermi le braccia al collo e mi pregava. Che sensazione orrenda… ti senti un mostro. Con amorevole fermezza ho cercato di spiegargli… poi è arrivato Paolo (il super maestro) che con argomenti validi lo ha convinto ad andare a cercare il nasone da clown, la balena e il mega tricheco.

Insomma sono sgattaiolata via come ho visto fare a tante mamme finora.. io che mi ero sempre sentita una privilegiata, con un figlio portato come esempio: quello che non piange mai, non chiede mai della mamma, è sempre sorridente.

Che cosa sta succedendo?

La vita in due + 1

di