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Addio, monti…

Che brutto è stato tornare a Roma dopo questi paesaggi, nonostante la vacanza abbia subito delle fastidiose variazioni: la tanto agognata Altstadtfest è infatti stata annullata per questi motivi. Ma la cosa importante è stata la rivelazione di Edoardo escursionista: per lui tutto quel verde, le montagne, gli animali e il cibo straordinario sono state una gran festa, tanto da rigurgitare – per la tristezza!?! – tutto il latte della colazione appena salito in macchina per tornare a Roma.

E’ d’obbligo e ci sta tutta il resto della citazione.

Addio,
monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo;
cime inuguali, note a chi é cresciuto tra voi,
e impresse nella sua mente,
non meno che lo sia l'aspetto
dé suoi più familiari torrenti,
dé quali distingue lo scroscio,
come il suono delle voci domestiche;
ville sparse e biancheggianti sul pendio,
come branchi di pecore pascenti;
addio!

Alessandro Manzoni da I Promessi Sposi

Alto gradimento

Decisamente ha gradito molto… non  mi ha dato neanche il tempo di fotografare il piatto con “Pasta crema di melanzane e dadolata di pomodoro fresco”, creata ieri sera ispirata da quello che avevo in frigo. Per chi volesse ecco la ricetta:

Prendere una melanzana farla a dadini e saltarla in padella con un cucchiaio d’olio. Poi passare al mixer con uno spicchietto d’aglio, basilico e olio fino a creare una crema fluida. Una volta lessata la pasta, passarla un poco sotto l’acqua fredda, quindi condirla con la crema di melanzane e aggiungere la dadolata di pomodoro. Io ho usato due perini maturi.

Conflitti

Siamo a circa un mese di prove senza pannolino. L’ottimismo regna sovrano. Continuo a portarmi dietro cambi su cambi tra il nido e casa.  Ma poi leggi e ti si gela il sangue:

Freud sostenne inoltre che ogni fase è accompagnata da potenziali conflitti tra il bambino e i genitori, come quelli concernenti lo svezzamento o l’addestramento degli sfinteri. Il modo in cui il bambino sperimenta quei conflitti influisce sui fondamenti della sua personalità e sugli schemi di comportamento di tutta la sua esistenza.
K. Stassen Berger Lo sviluppo della persona
(fonte PSYCHO-DIDA)

Quindi vuol dire che Edo quando non vuole neanche minimamente sedersi sul wc o togliersi il pannolino della notte sta facendo un gioco-forza con me? E il risultato condizionerà la sua esistenza?

Ma siccome io so’ de’ coccio l’ho portato al nido con il solito kit di cambi.

Opinioni

Domenica sera a cena da GMG (*):

Papà: “Edo com’è papà?”

Edo: “Graaande!”

Papà: “e mamma?”

Edo: “Bella!”

Papà: “e Gaia?”

Edo (pensandoci un attimo): “MIA!”

(*) Giorgia, Marco, Gaia

Il vento

Nuova abitudine: a letto alle 20.30 con mamma al seguito in qualità di creatrice di vento.
Immaginate: Edo sdraiato in posa da sirenetto, gaudente e rinfrescato da mamma che con il ventaglio gli fa “vento”.

In queste giornate di caldo asfissiante ho avuto questa brillante idea, memore del ricordo di quando da piccola mia zia mi sventolava e il rumore delle stecche del ventaglio mi facevano da ninna nanna.

Edo mi ha superato… io non chiedevo ma lui decide anche dove va direzionato il vento: piedini, manine, dietro al collo… edonista di nome e di fatto.

Naufragar m'è dolce…

Non  ho avuto più tempo di fare tentativi di vero spannolinamento ma ogni sera al ritorno dal nido, prima di fare il bagnetto, si fa una pausa sul wc. Anche al nido le maestre lo stazionano un po’ sulla “tazzetta”. Ovviamente non succede niente ma sta prendendo confidenza con l’oggetto incriminato.

Ma la cosa interessante è che ieri pomeriggio siamo stati a trovare Gaia e insieme hanno fatto un po’ di giochi acquatici. In costume, quindi senza pannolino, è riuscito a fare nel giro di qualche minuto due volte la cacca e una la pipi e non ha battuto ciglio.
Tutto il pomeriggio non ha fatto che farsi la pipì addosso e non gli ha dato per niente fastidio.
Sono caduta in una profonda disperazione. Riproveremo. Intanto si continua con l’approccio dolce. 

In itinere

Venerdì sera, presi dall’entusiasmo, abbiamo provato a far sedere Edo sul WC. Pronto per il bagnetto serale, lo abbiamo invitato in bagno con il solito entustiasmo delle sorprese. All’apparenza ben disposto quando ha visto il riduttore (precisamente quello della foto) è scoppiato a piangere urlando “mio mio”. Poi lo ha strappato dal wc ed è corso via, si è messo seduto per terra con il riduttore ben stretto a se. Abbiamo scoperto più tardi che per lui è una paparella… E meno male che avevamo scartato appositamente sia quelli a forma di papero sia i vasini tipo ippopotamo proprio per non distrarlo dall’obiettivo.
Il gioco è proprio dentro di loro. La cosa grave è che ora oltre a non voler provare a farla li… non vuole neanche essere cambiato e urla ogni volta che fa la popò.

Avremo sbagliato l’approccio? Speriamo bene. Aspettiamo che i tempi siano maturi.

I mille mestieri di un bimbo

domatore di leoni
ballerino
acrobata
addestratore di elefanti
severo critico cinematografico
assaggiatore ufficiale di biscotti
avido lettore di libri che non sa leggere
affermatore di cose ovvie
fuggitivo
nano cacone 🙂
entomologo in erba “bacozzi!”
esploratore
innamorato di Gaia “Iaiaaaaa!!! Agamo Iaiaaa!!!”
felice frequentatore di asilo
imitatore di animali
dormiglione da seggiolino
corridore instabile
spaporchio
ordinato bibliotecario
lanciatore di pappe
osservatore (da troppo vicino) di irrigatori
esca per zanzare
sveglia umana (regolata sulle 5.30)
calamita per coccole

ma soprattutto Edoardo

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A ognuno il suo posto

La passione di Edo per gli animali non ha limiti.
Spesso il Procione lo fa sedere in braccio e gli mostra le galleria fotografiche di flickr sugli animali. La visualizzazione viene richiesta da Edo nel seguente ordine: caballo (cavallo), ‘mmello (cammello),  Bagheera (pantera), eronte (rinoceronte), eone (leone), e se non si addormenta ovviamente anche lante (elefante).

Ieri sera, appena seduta al pc, Edoardo inizia a tirarmi per la manica urlando: «sendi sendi…. no mamma, papà amali».
Traduzione: al computer non può starci mamma ma papà per farmi vedere gli animali.

Non mi ha dato neanche il beneficio del dubbio. Che tristezza!