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Atto di forza

Ieri arrabbiata con Edo per avermi tirato l’ennesimo oggetto e un po’ anche con il Procione che  “giustamente” mi consigliava di stare calma (ma diciamolo quando sei un po’ “stanca” a poco serve il consiglio) ho preso la porta e sono uscita a farmi un giro. Un ciao e basta.
Certo non è stato facilissimo dopo… sono entrata nell’ascensore con la morte nel cuore che è durata per un po’. Ho fatto un giro al supermercato e quando sono tornata la pace regnava sovrana.

Poi la giornata si è svolta con alti e bassi … Stamattina però dopo metabolizzazione ho notato che ogni volta che Edo provata a superare il limite bastava che lo riprendessi con fermezza per ottenere risultati.
Avrò instaurato un clima di terrore o finalmente riconosce la mia autorevolezza?
Sicuramente è solo una coincidenza.

Plastiline

Ebbene si il passatempo di questo periodo sono le plastiline e noi genitori le vittime consapevoli. Perché Edoardo non è che le manipoli tanto ma comanda, più che chiedere, cosa realizzare.
«Facciamo il cavallo?» «Si facciamo il cavallo.» «Noooo, facciamo la paperella»… e così per ore.

Ecco alcune immagini: la vittima del momento e alcune sue opere.

Halloween

Volevo scrivere qualcosa ma ci ha già pensato il Procione. Così di mio ci metto la foto a fianco e una selezione del post che riguarda Edoardo:

Oggi sono successe due cose che hanno cambiato il mio atteggiamento verso la zucchesca celebrazione:

  • Edoardo è andato all’asilo con un vestito da fantasmino che gli ha comprato nonna Lilly. Si è divertito tanto che non l’ha voluto togliere fino a quando non siamo tornati a casa. Era bellissimo.
  • Mentre cenavamo una dozzina di ragazzini mascherati, accompagnati da due mamme streghe, hanno suonato dicendo dolcetto o scherzetto. Erano mascherati e si stavano divertendo da pazzi, e con loro anche le due mamme che li scortavano. Gli ho messo nella sacca dei dolci una dozzina di lecca-lecca e in cambio ho ricevuto tanti sorrisi (non sono sicuro che Frankenstein stesse sorridendo però faceva ciao ciao con la mano) e ringraziamenti.

Che sia una festa “straniera”, pagana, macabra, commerciale o altro non ha importanza a questo punto: ho visto dei bambini che si divertivano, compreso il mio, ed è una cosa che riscalda il cuore.

Cambio orario

Si sa, Edo è mattiniero, e come pensavo il cambio orario lo ha reso simile alle galline: ieri 4:30 in punto eravamo sul divano.  Ormai mi sono abituata (parole grosse ndr) ma la cosa spassosa è stata trovare un cartone animato: a quell’ora c’erano solo le lezioni di fisica del consorzionettuno.

Tutto ieri è stato uno spostare gli orari della pappa e delle ninne per evitare di ripetere l’alzataccia e sono stata premiata: questa mattina Edo, la sveglia umana, è scattato alle ore 5:40. Se po’ fa’!

Paranoie

In 2 anni di frequentazione di nido non è mai successo che si opponesse ad andare… Stamattina non voleva scendere dalla macchina e con grossi lacrimoni invocava: “A casa, a casa! No, dai bimbi no… a casa”.

Nonostante i suoi amichetti che passando lo salutavano continuava a stringermi le braccia al collo e mi pregava. Che sensazione orrenda… ti senti un mostro. Con amorevole fermezza ho cercato di spiegargli… poi è arrivato Paolo (il super maestro) che con argomenti validi lo ha convinto ad andare a cercare il nasone da clown, la balena e il mega tricheco.

Insomma sono sgattaiolata via come ho visto fare a tante mamme finora.. io che mi ero sempre sentita una privilegiata, con un figlio portato come esempio: quello che non piange mai, non chiede mai della mamma, è sempre sorridente.

Che cosa sta succedendo?

errare humanum est

Errori se ne commettono ma questo è stato veramente grossolano…

E’ sera, Edo sceglie i libri da leggere prima di dormire… al terzo guarda verso un angolo della stanza e scorge una grande sacca trasparente contenente 120 palle colorate. Ovviamente si è illuminato: ha cominciato a chiedermi di prenderle, prima tranquillamente poi pian piano che il divieto diventava più fermo con urla e pianti, per non so… sembrava un’eternità. Non ce l’ho fatta più ho preso la sacca e gli ho rovesciato tutte le palle nel lettino.

Con il viso ancora stravolgo dal pianto mi ha fatto il più bel sorriso che un bimbo può fare quando è di fronte a cotanta meraviglia e io? Sono scoppiata a piangere e sono uscita dalla stanza.

Il papà gli ha parlato.. non so cosa si siano detti … ma Edo non si è più divertito, con aria colpevole ha accolto il mio goffo tentativo di gioco e poi insieme abbiamo rimesso a posto le palle. Mi ha abbracciato forte forte e si è messo a dormire.

Mi sono sentita un mostro e una stupida… farlo soffrire inultilmente e al contempo dargli la conferma che basta battere i piedi per ottenere qualcosa.
Mi consola solo quel suo sguardo adulto di consapevole colpevolezza.

Similitudini

Alla domanda che animale è mamma Edo risponde quasi senza esitazione: «Popotamo».

A questo punto è spontaneo e d’obbligo chiedere: «E papà? ».

«… coccodrillo».

«E Edo? ».

«Leone piccollo piccollo».

Sbaglio o si intravede già qualche cenno di misoginia?

Cronaca di una veglia annunciata

2.30 del mattino: Edo si sveglia, mi chiama, scende dal letto e accende la luce.  Quando gli dico che è ancora notte lui ribatte: «Noooo notte!».

Andiamo in salone…
Malauguratamente il Procione aveva preparato una sorpresa: tutti gli animali preferiti allineati sui cubi, e sul divano di fronte i peluche a mo’ di spettatori. Immaginate l’espressione di Edoardo. Mi ha coinvolto nella ridefinizione della “Fila” fino alle 3.00.

Dopo di che ho cercato di coinvolgerlo nella lettura di un librino, ma continuava ad elencarmi tutti gli animali. Approfittando di una delle immagini gli ho proposto di fare le ninne: «vedi le formichine fanno le ninne… andiamo anche noi? » … ma tornando in cameretta ha trovato la scatola del suo memory.

Volevo piangere… il sonno mi spezzava le gambe. Si è messo sul tappeto a giocare da solo. Botta e risposta fino alle 4. Poi il primo sbadiglio…. allora sono riuscita a mandare a ninne tutte le tessere e a convincerlo a sdraiarsi vicino a me…

Il racconto di una fiaba inventata al momento condita di tanti “E allora”… “E poooiiiii” lo hanno fatto cedere.

Ho riconquistato il mio letto alle 5… ma la sveglia impietosa ha suonato alle 6.30.

Io come Marlin

Vi ricordate Alla ricerca di Nemo… primo giorno di scuola…. Marlin sportivo parla con gli altri papà fino a quando non gli dicono che i figli stanno andando al salto nel blu. A quel punto panico e poi la tragedia.

Ieri mattina a scuola mi hanno chiesto se secondo me potevano portare Edo in gita al Castello di Lunghezza. Io, sportiva come Marlin, gli ho detto che non c’erano problemi salvo arrivata a casa e farmi venire un attacco di panico durante la visione del film suddetto.

Ammetto come genitore non sono ancora pronta per il salto nel blu.