(Pomeriggio sul divano: Edo gioca con l’iPhone, mamma e papà al suo fianco)
Mamma verso Edo: “Amore mio!”
Edo: “Lo so, lo so che sono il tuo amore mamma, ma ora sto giocando!”
Immaginate la mia espressione: Kermit dei Muppets.
(Pomeriggio sul divano: Edo gioca con l’iPhone, mamma e papà al suo fianco)
Mamma verso Edo: “Amore mio!”
Edo: “Lo so, lo so che sono il tuo amore mamma, ma ora sto giocando!”
Immaginate la mia espressione: Kermit dei Muppets.
Venerdì pomeriggio ho avuto il mio primo incidente stradale. In realtà non è neanche colpa mia perché un autocarro mi ha tamponato da ferma e mi ha fatto finire addosso alla macchina davanti. Il mio primo pensiero, mentre vedevo arrivare il pazzoide, è stato per Edoardo, che nonostante fosse ben legato ha comunque subito un contraccolpo alla testa.
Una volta scesi dalla macchina mentre si verificavano i danni, tutti si sono preoccupati per il bambino e la prima cosa che mi chiedevano era se fosse legato sul seggiolino. Ed io ogni volta annuivo anche un po’ stizzita che si potesse pensare il contrario.
Sabato sono andata ad una riunione a scuola. Ho incontrato una mamma e le ho raccontato l’accaduto. Poi le ho detto di quanto mi altero quando sento di genitori che permettono a i propri figli di girare per la macchina durante la marcia, oppure che li posizionano sul seggiolino senza legarli. Le ho detto che se fossi stata una mamma di quel genere, Edoardo oggi probabilmente non sarebbe più con noi. Le ho visto diventare gli occhi rossi. Poi mi ha detto che per pigrizia anche lei ultimamente sta avendo questo tipo di atteggiamento. Spero non siano lacrime di coccodrillo.
Una volta ancora se non bastassero le volte che lo abbiamo sentito dire. Usare il seggiolino nel modo corretto non è fare violenza ai propri figli ma rispettare la loro vita. E soprattutto se potete scegliete un seggiolino con l’aggancio isofix. Ho visto seggiolini legati al sedile della macchina con le sole cinture di sicurezza scivolare letteralmente in avanti con una frenata anche lieve. E questa cosa mi terrorizza.
Edoardo ha compiuto 4 anni lo scorso 17 maggio.
E’ già da qualche mese che mi chiedeva di invitare i suoi amichetti a casa per giocare. Si pensa sempre che siano piccoli mentre loro a scuola socializzano a livelli “adulti” scambiandosi inviti reciprocamente.
Così per non disattendere i suoi desideri abbiamo deciso di organizzargli una festa, rigorosamente casalinga, perché proprio non sopporto la freddezza dei locali con animazione.
I bambini sono così bravi ad organizzarsi il gioco da soli senza bisogno di un adulto che li indirizzi.
Abbiamo deciso, anche su consiglio della maestra, e viste le dimensioni della casa, di limitare l’invito ai soli amichetti e “liberare” così i genitori per due ore. L’invito parlava chiaro, orario di inizio e di fine con il programma del pomeriggio: film e merenda.
Quindi “Era glaciale 3”, piñata con caramelle e regalini, e catering casalingo:
Mini panini
Rustici
Tramezzini e club sandwinch
Pizza
Patatine (industriali)
Biscotti alla panna
Muffin
Crostata alle fragole
e
“Foresta nera” ma riveduta e corretta a misura di bimbo. Quindi non ciliege al liquore ma fragole fresche per decorazione.
All’interno fragole lasciate macerare nel loro sciroppo che ho usato come bagna per il pan di spagna al cioccolato fondente.
I genitori oltre alla libertà hanno apprezzato molto anche la torta.
Quindi grande successo di pubblico e grande riuscita della festa, che ha visto la maestra vegliare sui bambini con dolcezza e fermezza.
Per la storia devo dire che, come da previsione, i bimbi sono stati angeli fino all’arrivo dei genitori, poi è iniziato il vero delirio.
Risveglio disperato per Edo qualche giorno fa.
Cercava un piccolo pipistrello suo amico.
Gli ho detto che probabilmente lo aveva sognato.
E lui: «Allora torno nel mio sogno.»
E poi: «Mamma, dove stanno i sogni, negli occhi?»
Gli ho risposto imbarazzata che forse si trovano nella testa.
Poi il pomeriggio quando siamo andati a riprenderlo a scuola, la maestra tutta fiera ha cominciato a chiedere a Edoardo dove stanno i sogni e lui da buon scolaro ha risposto: nel cuore!
Il nostro razionalismo è andato a farsi benedire, capitolato sotto i fondamenti romantici di una maestra di 25 anni.
«Mamma non lo fare mai più»
Con un occhio ancora chiuso vedo Edoardo vicino al mio letto che con aria severa mi rimprovera di qualcosa che non comprendo. Gli chiedo amorevolmente cosa abbia mai fatto di così terribile.
«Hai tolto la porta alla casetta di Gaia»
Penso: sono le 6, forse ha fatto un brutto sogno.
Invece mi prende per mano e mi porta a vedere il disastro: erano un po’ di giorni che costruiva con cuscini, coperte e mezzi di fortuna una “casetta” per la sua amica Gaia. Il piumone era la porta. Io ovviamente l’avevo usato per coprirlo durante la notte, rompendo quindi la porta.
Praticamente ho danneggiato irreversibilmente il nido d’amore di questo povero innamorato.
Questa storia è andata avanti per tre giorni. Un continuo fare e disfare finché non ho deciso di invitare Gaia a vedere la sua casa.
Non so se è rimasta più colpita mamma Giorgia (la futura suocera di Edo?) o la piccoletta. Certamente Edoardo era fierissimo del suo lavoro.
Dalla foto sembra solo un cumulo di cose ma dietro c’è veramente tanto amore.
Oggi dopo due giorni di castighi post marachelle siamo riusciti a portare Edoardo a vedere Dragon Trainer o come dice lui “Dlagon tleinel”.
Purtroppo lo spettacolo non in 3D era alle 18.20 e dopo un’ora di attenta visione allo scoccare delle 19.20 (ora in cui normalmente cena) Edo ha cominciato a perdere colpi e mi ha sussurrato di voler andare a casa.
Un rivolo di sudore freddo poi mi sono ricordata di avere le caramelle. Zucchero per il cervello… così ha resistito fino alla fine.
Ci sarebbe scocciato molto andare via vista la qualità del film.
Comunque tanto gli è piaciuto che ha dichiarato di volerselo portare via e alle nostre spiegazioni in fatto di distribuzione cinematografica si è rassegnato con un “lo prenderò domani”.
E’ inultile dire che si è addormentato due minuti dopo che siamo entrati in macchina per tornare a casa. Non mi preoccupo per eventuali risvegli notturni da fame perché… il vichingo aveva largamente provveduto a saziarsi.
C’è chi la vita la prende di petto: Edo sicuramente è uno di questi!
PS: ieri, dopo 155 giorni, come annunciato, è stato tolto il presidio permanente della sede Eutelia di via Bona a Roma.
Non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo ma restiamo fiduciosi e belligeranti.
Quindi tanti Auguri a noi dipendenti Agile ex-Eutelia!
È arrivato carnevale… ed è pure quasi finito. Quest’anno mi ha detto proprio bene. Edoardo ha deciso che voleva mascherarsi ancora da cavaliere. Così tanto per non farlo vestire identico allo scorso anno gli ho sferruzzato una gorgiera di maglia come usavano i cavalieri medioevali.
Eccolo quindi il vero cavaliere della tavola rotonda mentre brandisce un tramezzino e non si cura del suo aspetto.
In macchina quando torniamo da scuola spesso Edo viene intervistato sulla sua giornata. Ma spesso più che rispondere parte con elucubrazioni a voce alta.
«quando sarò grande prenderò le formichine in mano e mi farò pizzicare le dita »
… e fin qui imitazione del Procione che gli mostra spesso come fare.
«quando sarò grandissimo e papà diventerà piccolo lo farò andare in alto in alto» (cioè a cavalcioni sulle spalle)
… ricorda un po’ l’immagine di Enea che fuggendo da Troia porta con sé il padre Anchise sulle spalle
«quando sarò grande porterò te mamma e papà in braccio.»
Semplicemente meravigliosa!
Ieri pomeriggio all’uscita dall’asilo, mentre i bimbi ancora non contenti, si sfogavano al parco, anch’io trovavo il mio raccontando delle mie alzatacce ad una mamma. E’ infatti da domenica, giorno del cambio orario, che la mia “sveglia nano” è settata sulle 3.30 e dintorni .
La mamma in questione mi ha chiesto cosa facciamo a quell’ora la mattina.
Ieri sono riuscita a farlo riaddormentare per un’oretta dopo un’ora di racconti e letture. Oggi?
Ebbene questa mattina l’ho coinvolto nella preparazione dei “deliziosi dolcetti” come ama chiamarli lui (per la storia dei semplici muffin, ndr).
Eccoli sapientemente decorati dalle mani del cuochetto Edo.
A chi interessa ecco ingredienti e procedimento:
220 gr. di farina
100 gr. di zucchero
120 gr. di burro
120 gr. di latte
1 uovo
un pizzico sale
8 gr. di lievitoFar sciogliere il burro nel latte. Unire un uovo leggermente sbattuto. In una ciotola mescolare farina, zucchero, sale, lievito. A questo composto unire quello liquido fatto di latte, burro, uova.
Riempire i pirottini posti nell’apposita teglia da muffin. Decorare a piacere.
In forno (ventilato) per 20 minuti a 180°.