Ci risiamo. La prima persona che si alza la mattina spara sentenze.
La storia è questa: giovedì arrivo al nido e una delle responsabili della struttura corre a prendere Edoardo e me lo porta. Poi tutta seria mi dice: signora le devo parlare di questo bambino. Ed inizia una filippica abbastanza gratuita in cui mi dipinge Edo come un bambino troppo pigro, che va stimolato (queste le sue parole) perché ancora non gattona e non cammina. Si è vero non ha ancora 10 mesi ma poiché è magro dovrebbe già accennare qualche passo. Poi continua col dirmi che ha la postura da neonato (cioè le gambe acciambellate e la cifosi fisiologica presente in tutti i bimbi che non hanno raggiunto ancora la posizione eretta).
A nulla è valso dirle che Edoardo a casa si muove tantissimo, che cerca di arrampicarsi, che prova ad alzarsi. Neanche l’intervento di un’altra mamma (alla faccia della privacy ndr) con l’esempio del figlio che, più grande di un mese, non ha nessuna intenzione di scendere dalle comode braccia della mamma. Insomma sono uscita dal nido sentendomi una madre inadeguata, un mostro che non si è accorta che il proprio figlio ha un deficit psicomotorio.
Ma fortunatamente ho il Procione e gli amici che mi hanno riportato alla realtà. E tra statistiche ed esperienze dirette mi hanno rasserenato.
Il giorno dopo ho parlato con una delle maestre che alzando gli occhi al cielo in segno di disapprovazione mi ha tranquillizzato dicendomi che Edoardo sta facendo il suo lavoro di audace esploratore e di non ascoltare quanto detto.