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So tutto un taglio

Non è il nome del figlio del lanciatore di coltelli ma la realtà di questi ultimi giorni. Tra cadute dal triciclo e contusioni varie Edoardo è un cerotto ambulante. La realtà invece è che sta crescendo e l’autonomia si paga (con le escoriazioni).

… lo stretto indispensabile….

A volte per stanchezza si commettono degli errori irreparabili.

Una settimana fa: dopo tre giorni a casa con mamma per l’influenza, al piccolo Edoardo ormai incontenibile, viene proposta la visione del Libro della giungla (quello bello bello restaurato per il 40° anniversario).

E’ stato l’inizio della fine: da allora si sono visionate le traccia 6 e 7 per almeno 12 volte di seguito (al giorno), spezzate a volte dal duetto Baloo/Mowgli. Così tra “lanti fanti” (elefanti ndr) e “Baloo” non si fa che cantare “… Ti bastan poche briciole lo stretto indispensabile….”.

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Come Giotto

ore 7.00: grido allarmato di papà Procione. Accorro preoccupata e vedo Edoardo che soddisfatto contempla il suo capolavoro. Gli viene tolta la matita ma lui prontamente si mette a colorare con l’altra (due mani, due matite). Perché tanta preoccupazione? Guardate qual era il supporto.

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…e adesso musica!

Tutto è cominciato con il ballo del qua qua. Qualche giorno fa le maestre mi hanno raccontato che appena Edo la sente non resiste e parte in una danza frenetica. Così tornati a casa abbiamo provato ed effettivamente è subito saltato giù dalla sedia e si è messo a ballare, ma poi si è fermato e quasi in preda ad una crisi da sindrome di Stendhal è scoppiato in lacrime. Da quel momento almeno a casa il ballo del qua qua non ha sortito più nessun effetto.

Ma oggi pomeriggio è ripartito con passi da ballerino provetto al suono di Chì chì chì cò cò cò e Cicale cicale.

Messaggio della macchina digitale: carica bassa per registrare il video. Argh!

Rumori fuori scena

Il giorno della Befana è venuto a trovare Edoardo il suo amichetto di pancia Francesco: un bambino decisamente esuberante e molto rumoroso. Hanno condiviso più o meno fraternamente i regali di Natale di Edo. Lo ha colpito molto, ovviamente, il sonaglio da spingere e il triciclo sonante di Winnie the Pooh. Anche la “ducati” telecomandata della Chicco, il bruco di legno trainabile e il carrellino con le forme di legno, insomma tutti quei doni che fanno tanto ma tanto rumore. I cinque libri che vanno ad arricchire la ormai densa biblioteca di Edoardo sono stati ignorati, con grande dispiacere della mamma di Francesco che lo vorrebbe assiduo lettore.

Edoardo da buon padrone di casa ha mostrato a Francesco i luoghi vietatissimi e hanno comunicato ognuno nella propria lingua a proposito di pappa, bottoni e interruttori.

Insomma un pomeriggio divertente ma infernale a correre dietro ai piccoli unni intenti a distruggere quel poco di casa adulta che sopravvive all’infanzia scalmanata.

PS: spero ci perdoni l’inquilino del piano di sotto.

Primi danni

In un giorno solo il piccolo teppista è riuscito a rompere nell’ordine:
la stampante di mamma e papà e il vetro di una cornice per foto a casa dei nonni. Il tutto agendo con destrezza furtiva.

Meno male che non ho ancora fatto l’Albero di Natale!

Oggetto transizionale

Mi chiedevo sempre quando sarebbe comparso il suo oggetto transizionale. L’altra mattina mentre ci preparavamo per andare all’asilo Edo ha voluto portarsi il suo pupazzetto (un incrocio tra un metalmeccanico e un idraulico). Gli è sempre piaciuto ma lo aveva perso un po’ di vista. Lo ha ritrovato qualche giorno fa e non se ne vuole più liberare. Insomma è stato tutto il giorno con il suo omino e l’ho ritrovato la sera, quando sono andata a prenderlo, che lo teneva ancora stretto in mano.

Ieri gli ha dato anche il nome: Poppo (con la o chiusa ndr.)

Un cucchiaio per amico

Direte che parlo sempre di cibo ma il piccoletto continua a stupirmi durante i pasti.

Stasera per cena c’era il brodo vegetale, cibo amato in genere dai bambini visto che non devono sforzarsi di masticare e spesso vengono “imboccati”. Arriva la ciotola e Edoardo entusiasta inizia a incitare “pappa pappa” fino a quando gli porgo la prima cucchiaiata. Allora scoppia in un vero e proprio attacco isterico. Poi capisco (le mamme le sanno tutte 😀 ). Gli metto davanti il suo cucchiaio e la sua ciotolina. Ed ecco il miracolo: con compostezza da adulto comincia a mangiare da solo.

Ci siamo guardati con il procione e a stento abbiamo trattenuto le lacrime.