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errare humanum est

Errori se ne commettono ma questo è stato veramente grossolano…

E’ sera, Edo sceglie i libri da leggere prima di dormire… al terzo guarda verso un angolo della stanza e scorge una grande sacca trasparente contenente 120 palle colorate. Ovviamente si è illuminato: ha cominciato a chiedermi di prenderle, prima tranquillamente poi pian piano che il divieto diventava più fermo con urla e pianti, per non so… sembrava un’eternità. Non ce l’ho fatta più ho preso la sacca e gli ho rovesciato tutte le palle nel lettino.

Con il viso ancora stravolgo dal pianto mi ha fatto il più bel sorriso che un bimbo può fare quando è di fronte a cotanta meraviglia e io? Sono scoppiata a piangere e sono uscita dalla stanza.

Il papà gli ha parlato.. non so cosa si siano detti … ma Edo non si è più divertito, con aria colpevole ha accolto il mio goffo tentativo di gioco e poi insieme abbiamo rimesso a posto le palle. Mi ha abbracciato forte forte e si è messo a dormire.

Mi sono sentita un mostro e una stupida… farlo soffrire inultilmente e al contempo dargli la conferma che basta battere i piedi per ottenere qualcosa.
Mi consola solo quel suo sguardo adulto di consapevole colpevolezza.

Similitudini

Alla domanda che animale è mamma Edo risponde quasi senza esitazione: «Popotamo».

A questo punto è spontaneo e d’obbligo chiedere: «E papà? ».

«… coccodrillo».

«E Edo? ».

«Leone piccollo piccollo».

Sbaglio o si intravede già qualche cenno di misoginia?

Cronaca di una veglia annunciata

2.30 del mattino: Edo si sveglia, mi chiama, scende dal letto e accende la luce.  Quando gli dico che è ancora notte lui ribatte: «Noooo notte!».

Andiamo in salone…
Malauguratamente il Procione aveva preparato una sorpresa: tutti gli animali preferiti allineati sui cubi, e sul divano di fronte i peluche a mo’ di spettatori. Immaginate l’espressione di Edoardo. Mi ha coinvolto nella ridefinizione della “Fila” fino alle 3.00.

Dopo di che ho cercato di coinvolgerlo nella lettura di un librino, ma continuava ad elencarmi tutti gli animali. Approfittando di una delle immagini gli ho proposto di fare le ninne: «vedi le formichine fanno le ninne… andiamo anche noi? » … ma tornando in cameretta ha trovato la scatola del suo memory.

Volevo piangere… il sonno mi spezzava le gambe. Si è messo sul tappeto a giocare da solo. Botta e risposta fino alle 4. Poi il primo sbadiglio…. allora sono riuscita a mandare a ninne tutte le tessere e a convincerlo a sdraiarsi vicino a me…

Il racconto di una fiaba inventata al momento condita di tanti “E allora”… “E poooiiiii” lo hanno fatto cedere.

Ho riconquistato il mio letto alle 5… ma la sveglia impietosa ha suonato alle 6.30.

Educazione civica prescolare

Per la serie il peggio non muore mai questa mattina:

un papà, vestito di tutto punto, parcheggia la sua BMW Z qualcosa di fianco all’entrata del parcheggio del parco, sulle strisce pedonali. Certo è vero che il parcheggio è sterrato e avrebbe potuto sporcare la sua bella macchina e le sue bikkembergs bianche (su completo da uomo grigio scuro con cravatta arancio, pelata e occhiali fashion, non si poteva guardare! ndr).
Visto che aveva messo le doppie frecce si è dilungato al parco con il figlio prima di accompagnarlo in classe. Beh all’apparenza un padre premuroso ma sicuramente poco civile.

E scommetto che non aveva neanche il seggiolino.

Io come Marlin

Vi ricordate Alla ricerca di Nemo… primo giorno di scuola…. Marlin sportivo parla con gli altri papà fino a quando non gli dicono che i figli stanno andando al salto nel blu. A quel punto panico e poi la tragedia.

Ieri mattina a scuola mi hanno chiesto se secondo me potevano portare Edo in gita al Castello di Lunghezza. Io, sportiva come Marlin, gli ho detto che non c’erano problemi salvo arrivata a casa e farmi venire un attacco di panico durante la visione del film suddetto.

Ammetto come genitore non sono ancora pronta per il salto nel blu.

Memoria e gusto

L’avevo intravista cercando delle ricette tradizionali sul sito de “La Cucina Italiana”, lo speck lo avevo (quello acquistato nella macelleria Schanung a Brixen – come ogni anno), gli scalogni dall’orto di mia sorella, ecco fatta la ricetta più a gusto che a memoria.
Il Procione gli ha dato un nome: Penne rugginose allo speck.

Ho tagliato un paio di fette di speck a striscioline un po’ spesse e le ho fatte rosolare in padella, insieme allo scalogno tritato, con un paio di cucchiai di olio. Quindi in una padella a parte ho soffritto 3 manciate di pangrattato sempre in olio. Cotte le penne in acqua bollente salata, scolate al dente, le ho saltate in padella con lo speck e il pangrattato. Eccole!

Addio, monti…

Che brutto è stato tornare a Roma dopo questi paesaggi, nonostante la vacanza abbia subito delle fastidiose variazioni: la tanto agognata Altstadtfest è infatti stata annullata per questi motivi. Ma la cosa importante è stata la rivelazione di Edoardo escursionista: per lui tutto quel verde, le montagne, gli animali e il cibo straordinario sono state una gran festa, tanto da rigurgitare – per la tristezza!?! – tutto il latte della colazione appena salito in macchina per tornare a Roma.

E’ d’obbligo e ci sta tutta il resto della citazione.

Addio,
monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo;
cime inuguali, note a chi é cresciuto tra voi,
e impresse nella sua mente,
non meno che lo sia l'aspetto
dé suoi più familiari torrenti,
dé quali distingue lo scroscio,
come il suono delle voci domestiche;
ville sparse e biancheggianti sul pendio,
come branchi di pecore pascenti;
addio!

Alessandro Manzoni da I Promessi Sposi