Da quanto tempo sono assente da questo “diario”. Tanto troppo e ora da dove inizio?
Edoardo è in prima media. non è casuale che non vi abbia aggiornato sulla quarta e quinta elementare… anni orrendi da dimenticare. Orrendi per le persone incontrate, i malumori, gli umori, le cattiverie… anni che dovrebbero essere ricordati spinti nel dimenticatoio, cercando di non portarsi il fardello negli anni a venire.
Il ciclo della scuola elementare si è concluso con una grande festa, quella che sempre si fa per apparire, con i palloncini che volano alti, il tocco sulla testa, e grandi baci e abbracci con grande tristezza ma anche un sospiro di sollievo.
La prima media invece, nonostante i maestri l’avessero prospettata come un ostacolo insormontabile, si sta rivelando un passaggio senza particolari difficoltà. Se non quelle riconducibili al nuovo, all’organizzazione dello studio, al mantenimento delle performance.
Edoardo in quinta elementare ha avuto la sfortuna di avere un insegnante di italiano, storia, geografia e qualcos’altro che non gli ha mai fatto fare un tema, a malapena spiegava la lezione e li interrogava a tutti sullo stesso argomento nella stessa lezione.
Ma ci teneva tanto alla grafia tanto da costringere i ragazzi a continui dettati. Mi chiedo perché non gli abbia fatto fare anche un po’ di aste come ai tempi della nonna.
Certamente Edoardo per primo; nella classe c’era un grosso ostacolo grafico dovuto ad una mancata esercitazione in prima elementare. Edo scrive malissimo e non riesce a farlo in corsivo… ma questa è un’altra storia.
Gli insegnanti che si sono susseguiti in questi anni seppur affettuosi, attenti a far stare bene i bambini, allentare le tensioni tra i bambini, tenere calme le famiglie, hanno dimenticato il ruolo di docente e perso l’obiettivo principale che è quello di elevare le menti, far crescere, stimolare… Tutto si è risolto allineando al basso.
Se sei diverso, nel senso che guardi il mondo in modo diverso, se hai una opinione, un modo di raggiungere l’obiettivo da un altro punto di vista, se hai una visione trasversale, un pensiero divergente sei eliminato.
Non puoi fare un cartellone con gli altri perché tu disegni “diverso”, se NON sbagli i verbi, se NON vai a calcio, se NON guardi le partite. Sei diverso.
In quarta elementare abbiamo dubitato molto sulla capacità di apprendere di Edo, affidandoci al giudizio degli insegnanti, che nonostante fosse un bambino che non dava fastidio, studiava lo additavano come “lento” e “pigro”.
Il suo “stare sulle nuvole” lo ha sempre fatto considerare particolare.
Così abbiamo deciso di farlo valutare e la sua “stranezza” è risultata un dono. Il linguaggio adulto, la creatività, il rimanere sulle cose finché non fossero fatte come nel suo pensiero, la ricerca della perfezione, e molto altro. Tutte cose che lo hanno penalizzato e non aiutato.
In realtà questo articolo è rimasto in bozza per un anno, pensavo e ripensavo… ora Edo è in seconda media. La prima è finita, egregiamente. La seconda la racconterò alla prossima puntata.