Edoardo ultimamente confronta spesso realtà e fantasia, soprattutto quando lo colpisce qualcosa, che siano personaggi negativi dei cartoni o animali strani che vorrebbe incontrare. Me lo fa notare dicendomi, a volte tirando un sospiro di sollievo a volte con rammarico, che quella cosa non esiste nel SUO mondo.
Sarà passato per la testa di tutti i genitori la volontà di avere per il proprio figlio un mondo “migliore”. Non voglio neanche pensare così in grande vorrei che il paese in cui viviamo fosse “migliore”.
L’Italia si è rotta ci diciamo spesso a casa ma io vorrei lasciare una eredità diversa a mio figlio.
Le generazioni che ci hanno preceduto si sono arrese. Molti di quei figli del ’68 (o giù di lì) ora sono rassegnati, si fanno scivolare addosso la vita con frasi alla “tanto è così”.
Ma per me la rassegnazione è morte!
Non possiamo sperare che ci pensino i nostri figli a cambiare il mondo. Sarò un’illusa ma penso che si possa reagire. Non con atti eclatanti ma con piccoli gesti quotidiani.
Ieri sono stata ferita a morte quando, parlando con un ex attivista, sono stata portata ad esempio dell’inutilità di lottare riferendosi al fatto che nonostante ciò probabilmente perderemo il lavoro. Il tutto condito da frasi di “contentino” tipo: “Tu sei fortunata perche sai reagire, hai la forza per farlo”.
Ma che vuol dire?
Non si deve mica “spaccare il mondo”, ma si può far rispettare i propri diritti, con forza e determinazione. Devo crederlo… altrimenti c’è solo disperazione.
Cosa c’entra questo con Edo e il suo futuro?
Mi auguro vivamente di non rassegnarmi mai alla disgregazione culturale del mio paese. Mi auguro di non essere solo un fuoco di paglia e di accompagnare mio figlio verso… un mondo migliore!
Non so se possibile, ma se non ci proviamo ognuno nel nostro piccolo sicuramente sarà difficile, molto difficile!