Ci guardiamo con G. esterrefatte. “Ma siamo tanto anacronistiche?” ci chiediamo. Perché quando parli di diritti, di lavoro, di dignità la gente ti guarda come se fossi un alieno?
Un collega ci aveva appena detto che con l’ideologia non si mangia… ma lui però va a mangiare al presidio tutti i giorni…
Oggi poi qualcuno mi ha detto che tanto lo Statuto dei lavoratori è stato calpestato quindi cosa serve lottare… a me sembra proprio il contrario… ricordiamoci che esiste. E anche che la costituzione cita all’art. 1:
«L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.»
e all’art. 4:
«La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.»
Ricordiamocelo quando si intraprendono battaglie faticose e dolorose.
Noi abbiamo e stiamo continuando a lottare con fatica per i nostri diritti ma spesso ci troviamo uno contro l’altro.
Certo è un’utopia pensare che tutti i lavoratori di una azienda messi davanti ad uno stesso tragico destino reagiscano nello stesso modo. Così ti trovi a scontrarti con chi pensa solo al suo cartellino orario. Alla sua dannata timbratura.
Oppure alzi gli occhi e guardi la tua collega che vorrebbe partecipare alla manifestazione, o all’assemblea, ma deve andare a riprendere il figlio a scuola e ha un marito che non la supporta, che non gradisce, che deve lavorare … e poi lui è un uomo e si sa che i figli sono delle madri. E allora pensi a tutte quelle donne che hanno lottato per ottenere il suffragio e per i pari diritti.
“Fare la suffragetta” mi ha dato la possibilità di scavare dentro di me e riscoprire che c’era tanta forza da poter andare avanti per mesi sapendo che avrei avuto ragione di questa situazione. Di incontrare e apprezzare altre donne, a volte fragili ma forti e resistenti. E di apprezzare la mia famiglia, il mio Procione, il mio cucciolo e sapere che sono fortunata ad averli così disponibili, presenti, attenti. E tutto questo tiene vivi e fa anche ringiovanire.
Purtroppo sono le situazioni estreme, le più dolorose che ci fanno scoprire quanta forza c’è dentro di noi e chi sono le persone che davvero ci amano anche con tutti i nostri difetti e i nostri limiti e sono disposti a starci vicino comunque!
Può sembrare impossibile all’inizio, ma dobbiamo far tesoro anche di queste terribili situazioni!
Continua a lottare per te e per chi non ci crede!
Un abbraccio!
Credo che ormai in Italia siano superati e demodè sia l’art. 1 della Costituzione che lo Statuto dei lavoratori. L’art. 1 deve essere riscritto in questo modo: la Repubblica italiana è fondata sulla libertà del singolo individuo che vuol dire sperare che qualcuno (solitamente pochi) lotti per le battaglie di un gruppo sperando che il successo di quei pochi diventi quello di molti.
In bocca al lupo e continuate a crederci.
Un abbraccio a Edoardo.
Continuerò a crederci e a lottare. Lo prometto. E gli eventi ci stanno dando ragione. Baci a tutti.
La vera forza è crederci, essere convinti di quello che si fa.
Se uno ci crede la forza viene da se, se uno non cicrede non ci riuscirà mai ad avere forza sufficente.
Con piacere mi hanno premiato e con altrettanto piacere ti passo il testimone del premio.
Ciao,
Ruben
Ruben che dire, sono emozionatissima!