Ore 3.15 di ieri notte.
Edoardo, nel lettone, trasformato in una fontana di vomito. Lo prendo con destrezza e lo porto al bagno a finire l’atto estremo. Ovviamente urlante e in lacrime lo metto per terra davanti al bidet (recipiente alla sua altezza) e gli apro l’acqua.
Come per magia smette di piangere e comincia a guardare l’acqua che scorre, subito trasportato in un’altra dimensione in un giardino zen.